Terzo percorso
Questo percorso esplora i cantieri di restauro che sono stati portati a termine dalla Soprintendenza nella zona della Stazione ferroviaria di Santa Lucia a cavallo tra i sestieri di Cannareggio e Santa Croce.
Si tratta di un percorso breve che si articola nelle vie attorno alla stazione e quindi può costituire l’itinerario di visita iniziale per chi arriva da fuori Venezia.
L’itinerario ha inizio dalla Stazione Santa Lucia che si trova nel Sestiere di Cannareggio. Usciti dalla stazione, si scende la scalinata e si prosegue verso sinistra. Dopo pochi metri si arriva alla Chiesa di Santa Maria di Nazareth, detta degli Scalzi, che fronteggia il ponte omonimo.
PRIMA TAPPA: CHIESA DI SANTA MARIA DI NAZARETH
Il punto di partenza di questo itinerario è costituito dalla Chiesa di Santa Maria di Nazareth. La Chiesa di Santa Maria di Nazareth deve la sua origine all'insediamento dei Carmelitani scalzi nella città lagunare, per questo è anche detta Chiesa degli Scalzi.
Essa fu progettata da Baldassarre Longhena, con facciata ideata da Giuseppe Sardi. Costruita tra il 1660 e l'inizio del XVIII secolo, deve il suo nome al fatto che fu arricchita da una immagine della Beata Vergine proveniente dal Lazzaretto Vecchio, che a quei tempi era chiamato anche isola di S.Maria di Nazareth. Tra il 1853 e il 1862 subì un radicale restauro a spese del governo austriaco.
La chiesa è costituita da una struttura ad unica navata, con due cappelle laterali, ognuna a sua volta affiancata da due cappelle minori. Dopo l'arco trionfale, l'aula si immette nel presbiterio, rialzato e dotato di una cupola.
Intervento di restauro conservativo degli affreschi interni
All'interno della Chiesa, nella capella dedicata a Santa Teresa, si conserva l’affresco Apoteosi di Santa Teresa, importante opera giovanile databile 1720-25 del Tiepolo. In passato la Chiesa ospitava anche Trasporto della casa di Loreto, un bellissimo affresco sempre del Tiepolo, che andò distrutto durante un bombardamento austriaco nel 1915. Fu nel tentativo di riparare a questo danno che nel periodo tra il 1929 e il 1933 Ettore Tito compose una tela di 100 metri quadrati e un affresco di 400 metri quadrati. L'intervento di restauro ha interessato questi affreschi.
Madonna del Carmelo
Nella Chiesa di Santa Maria di Nazareth è conservata anche la tavola Madonna del Carmelo, anch’essa oggetto di un intervento di restauro.
Si è operato un intervento di restauro conservativo attraverso il consolidamento del colore e della doratura, l’alleggerimento delle ridipinture più antiche, l’eliminazione dei ritocchi ad olio alterati e delle vernici più recenti e una leggera velatura delle lacune e ricucitura delle abrasioni.
A questo punto si prosegue su rio terrà lista di Spagna, percorso pedonale aperto nel 1844 con l’interramento del rio dei Sabbioni. Si sbocca nel Campo San Geremia, uno dei più grandi della città dove avvenivano in passato feste popolari. Sul lato meridionale si staglia la chiesa di San Geremia.
SECONDA TAPPA: CHIESA DI SAN GEREMIA
La chiesa venne edificata nell'XI secolo, per poi essere più volte ricostruita. L'edificio attuale, a croce greca, è stato progettato da Carlo Corbellini nel 1753-60, mentre le facciate sul campo e sul canale di Cannaregio sono del 1861. Il campanile di mattoni a vista (forse risalente al XII secolo) presenta due strette bifore romaniche alla base.
L'intervento di restauro ha riguardato la facciata gravemente danneggiata da un incendio doloso avvenuto nel 1998.
Dopo la visita alla Chiesa, si ritorna dal rio terrà da cui si è venuti, fino a raggiungere il ponte degli Scalzi. Lo si attraversa e una volta sull’altro lato del Canal Grande si prosegue verso destra fino a raggiungere la Chiesa di San Simeon Piccolo, che si affaccia direttamente sul Canal Grande di fronte alla stazione ferroviaria.
TERZA TAPPA: CHIESA DI SAN SIMEON PICCOLO
La chiesa, costruita tra il 1718 e il 1738 da Giovanni Scalfarotto in stile neoclassico, è dedicata ai santi Apostoli Simeone e Giuda. L’edificio è a pianta circolare su modello del Pantheon e vi si accede attraverso un pronao corinzio con timpano triangolare occupato da un bassorilievo marmoreo Il martirio dei Santi titolari di Francesco Penso detto Cabianca del XVIII secolo.
Il presbiterio è chiuso da una cupola ovale monumentale a lastre di rame che termina con una lanterna sormontata da una statua del Redentore. L'intervento di restauro ha riguardato proprio la cupola.
Si lascia la Chiesa di San Simeon Piccolo prendendo la calle Nuova S.Simeon alla sua sinistra, fiancheggiata da edifici popolari degli anni Venti. Si esce nel ramo delle Chioverette, quindi si prende la calle-corte Sechera e di seguito la calle-corte Canal fino al campo dei Nierini. Da qui si imbocca fundamenta di Ca’ Gradenigo. Si arriva quindi a Palazzo Soranzo Cappello.
QUARTA TAPPA: PALAZZO SORANZO CAPPELLO
Palazzo Soranzo Cappello, situato al 770 delle fundamenta di Ca’ Gradenigo, è oggi sede delle Soprintendenze per i Beni Architettonici del Veneto Orientale e dei Beni Artistici e Storici del Veneto Orientale. Si tratta di un palazzo costruito tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600.
Il degrado riguardava sia l’interno che l’esterno dell’edificio. In particolare era necessario un adeguamento funzionale in modo che l’edificio potesse accogliere gli uffici delle Soprintendenze.
Il Palazzo ha un giardino settecentesco, interessato anch’esso da un recente restauro che ha riguardato sia le aree verdi che gli elementi architettonici.