Programma triennale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali 2003-2005 importo EURO 300.000,00 / 350.000,00 / 350.000,00
Campanile dei Frari
La Soprintendenza di Venezia è intervenuta con un cantiere di pronto intervento nel 2000 per l’aggravarsi di lesioni sulla parte di basilica adiacente al campanile;
E’ stato pertanto avviato un “cantiere della conoscenza” per la comprensione dei meccanismi in atto, basato sull’analisi della documentazione storica e sulla lettura del manufatto inteso come documento materiale.
Il campanile nasce come struttura isolata, ma con la riedificazione della basilica viene inglobato realizzando dei collegamenti tra le strutture murarie a livello delle volte, la cappella di S. Pietro viene invece successivamente solo addossata.
Attraverso tutti i dati acquisiti, significativi più qualitativamente che quantitativamente, si sono potuti ricostruire i movimenti del campanile nel tempo.
Per comprendere la velocità e l’accelerazione del dissesto si è installata una livellazione ottica, con precisione al centesimo di millimetro, fra caposaldi infissi nei punti maggiormente significativi, che viene controllata mensilmente
Per lo studio del comportamento strutturale della torre e della basilica sono stati creati dei modelli matematici a comportamento elastico lineare con materiali isotropi ed omogenei
Per limitare eventuali dissesti in quota causati da ulteriori cedimenti fondazionali, si sono realizzati degli interventi sulle strutture in elevazione.
Una approfondita campagna di indagini geotecniche composta da sondaggi, prove penetrometriche e dilatometriche, carotaggi, prelievi di campioni indisturbati ed analisi di laboratorio ha permesso di conoscere la stratigrafia e le caratteristiche dei terreni.
Gli studi, le indagini svolte e le conoscenze acquisite hanno permesso di mettere a fuoco gli obbiettivi da perseguire con l’intervento di consolidamento:
La tecnica, che al momento è stata ritenuta più idonea, è l’idrofratturazione controllata (soil fracturing), che permette tramite iniezioni di miscela cementizia additivata di ottenere un reticolo consolidante irregolare.
L’intervento di consolidamento del terreno di fondazione mediante soil fracturing, realizzato in otto mesi, è consistito nell’iniezione controllata di circa 100 m3 complessivi di miscela cementizia additivata, attraverso 1500 valvole poste su una novantina di tubazioni preinstallate.