Sezioni

Campanile dei Frari

Consolidamento statico
Cap. 1 - IL PRONTO INTERVENTO

La Soprintendenza di Venezia è intervenuta con un cantiere di pronto intervento nel 2000 per l’aggravarsi di lesioni sulla parte di basilica adiacente al campanile;

Cap. 2 - IL CANTIERE DELLA CONOSCENZA

E’ stato pertanto avviato un “cantiere della conoscenza” per la comprensione dei meccanismi in atto, basato sull’analisi della documentazione storica e sulla lettura del manufatto inteso come documento materiale.

Cap. 3 - GLI INTERVENTI FINE ‘800 INIZI ‘900

Il campanile nasce come struttura isolata, ma con la riedificazione della basilica viene inglobato realizzando dei collegamenti tra le strutture murarie a livello delle volte, la cappella di S. Pietro viene invece successivamente solo addossata.

Cap. 4 - I CEDIMENTI NEL TEMPO

Attraverso tutti i dati acquisiti, significativi più qualitativamente che quantitativamente, si sono potuti ricostruire i movimenti del campanile nel tempo.

Cap. 5 - IL MONITORAGGIO E LE INDAGINI

Per comprendere la velocità e l’accelerazione del dissesto si è installata una livellazione ottica, con precisione al centesimo di millimetro, fra caposaldi infissi nei punti maggiormente significativi, che viene controllata mensilmente

Cap. 6 - I MODELLI STRUTTURALI

Per lo studio del comportamento strutturale della torre e della basilica sono stati creati dei modelli matematici a comportamento elastico lineare con materiali isotropi ed omogenei

Cap. 7 - I PRESIDI IN QUOTA

Per limitare eventuali dissesti in quota causati da ulteriori cedimenti fondazionali, si sono realizzati degli interventi sulle strutture in elevazione.

Cap. 8 - LE INDAGINI GEOTECNICHE

Una approfondita campagna di indagini geotecniche composta da sondaggi, prove penetrometriche e dilatometriche, carotaggi, prelievi di campioni indisturbati ed analisi di laboratorio ha permesso di conoscere la stratigrafia e le caratteristiche dei terreni.

Cap. 9 - GLI OBIETTIVI

Gli studi, le indagini svolte e le conoscenze acquisite hanno permesso di mettere a fuoco gli obbiettivi da perseguire con l’intervento di consolidamento:

Cap. 10 - L’INTERVENTO

La tecnica, che al momento è stata ritenuta più idonea, è l’idrofratturazione controllata (soil fracturing), che permette tramite iniezioni di miscela cementizia additivata di ottenere un reticolo consolidante irregolare.

Cap 11 - I RISULTATI

L’intervento di consolidamento del terreno di fondazione mediante soil fracturing, realizzato in otto mesi, è consistito nell’iniezione controllata di circa 100 m3 complessivi di miscela cementizia additivata, attraverso 1500 valvole poste su una novantina di tubazioni preinstallate.

pubblicato il 2008/03/08 12:11:47 GMT+1 ultima modifica 2018-06-04T09:51:53+01:00

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