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Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa - Capitolo III

La storia: fino al 1981 - Capitolo III

Nel 1587 vi fu una svolta nella vita di Giovanni Grimani, il quale, forse pentito, secondo alcuni, di aver dedicato la maggior parte dell’impegno della propria esistenza al culto delle antichità venendo meno, in qualche misura, alla propria missione di religiosoi, decise di lasciare una cospicua parte della sua collezione alla Repubblica. Dopo la sua morte (1593) circa duecento pezzi scultorei trovarono sistemazione nello Statuario pubblico appositamente realizzato dallo Scamozzi nella Libreria Marciana. Il lascito Grimani sarebbe poi divenuto il nucleo principale del Museo archeologico Nazionale di Veneziaii.
Tale evento modificò non poco l’aspetto e il carattere del palazzo, ma non comportò l’immediato avvio di una fase di decadenza; infatti l’edificio beneficiò ancora della presenza di una considerevole quantità di opere d’arte della collezione di Giovanni Grimani e la sua conservazione venne garantita ancora per quasi tre secoli dagli eredi. Fu a partire dal 1865, con la morte di Michele, ultimo della famiglia Grimani tra i proprietari del palazzo, che prese avvio una fase di declino, che vide il succedersi di diversi passaggi di proprietà e la spoliazione progressiva dell’edificio. Dal 1960, il palazzo, privo di ogni bene mobile, rimase in stato di totale abbandono, fino al 1981, quando venne acquistato dal Ministero per i Beni Culturali per destinarlo a sede di Museo Archeologico.

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ultima modifica 2018-05-30T14:31:20+01:00

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